I provider di servizi Internet (ISP) ei loro clienti potrebbero presto essere soggetti a una rimozione e a potenziali sanzioni penali simili al processo di richiesta DMCA.
Secondo un capitolo della versione finale dell'accordo di partenariato transpacifico (TTPA) trapelato da Wikileaks, nei paesi che fanno parte di questo accordo verranno applicate diverse nuove sanzioni penali. Questi includono Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Singapore, Giappone, Vietnam, Messico, Perù, Cile, Brunei e Malesia.
$config[code] not foundNell'ambito dell'accordo di partenariato Trans-Pacific, un ISP è stato definito come "un fornitore di servizi online per la trasmissione, l'instradamento o la fornitura di connessioni per le comunicazioni digitali online, tra o tra punti specificati da un utente, di materiale dell'utente. ”
Con questa definizione, un ISP farebbe riferimento anche a società di cloud storage come Dropbox e Mega che sarebbero tenute a impedire "stoccaggio e trasmissione non autorizzati" di materiali piratati come film, libri, musica e altri contenuti.
Misure rigorose
Secondo il documento dell'Accordo di partenariato trans-Pacifico trapelato, i paesi membri dovrebbero costituire un quadro giuridico che richiederà agli ISP di rivelare l'identità del trasgressore per salvaguardare gli interessi del titolare del copywright.
Aggiunge poi che le sanzioni penali e civili potrebbero essere applicate a coloro che rimuovono le informazioni per la gestione del copyright come le filigrane nelle immagini digitali.
Il documento dice anche che i dispositivi utilizzati per produrre copie illecite possono essere sequestrati e distrutti dalle autorità.
Pomo della discordia
Il capitolo trapelato ha già iniziato a trarre critiche da molti esperti di copyright e attivisti che stanno mettendo in discussione le disposizioni e il loro impatto futuro.
Ad esempio, una volta che l'accordo viene sanzionato, la durata del copyright sarà impostata sulla vita dell'autore più 70 anni. Nel caso di paesi come il Canada, questo estenderebbe il termine attuale di 20 anni.
Michael Geist, professore di giurisprudenza canadese, fa un passo indietro e afferma che "il cambiamento potrebbe costare al pubblico canadese più di $ 100 milioni all'anno".
Una preoccupazione più grande è la disposizione vaga secondo cui i paesi dovrebbero incoraggiare gli ISP a rimuovere o disabilitare i contenuti se un tribunale lo considera una violazione del copyright. In altre parole, un ordine del tribunale straniero potrebbe essere utilizzato per bloccare il contenuto in altri paesi. Ciò avrà gravi implicazioni per i creatori di contenuti che potrebbero ritirare il proprio lavoro senza una revisione, anche quando i concorrenti fanno accuse infondate sulla violazione dei contenuti.
L'accordo di partenariato Trans-Pacific deve ancora essere ratificato dal governo locale di ciascun paese membro prima che diventi ufficiale, il che significa che ci saranno altre voci dissidenti ancora da ascoltare.
Foto di Wikileaks via Shutterstock
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