In precedenza, le aziende pubblicizzate su Twitter potevano caricare solo un singolo annuncio alla volta e dovevano farlo attraverso Twitter stesso anziché utilizzare la loro agenzia di marketing o la piattaforma di gestione degli annunci.
Con questo ultimo cambiamento, le aziende saranno in grado di lavorare con le aziende partner di Twitter per creare campagne pubblicitarie più approfondite e mirate da eseguire su Twitter, nonché integrare la pubblicità di Twitter in strategie di marketing più ampie su una varietà di siti e piattaforme.
I partner di lancio dell'API di Twitter includono Adobe, Hootsuite, Salesforce, SHIFT e TGB Digital, che hanno costruito sulla piattaforma e inizieranno ad offrire nuove opzioni di pubblicità su Twitter a un numero limitato di clienti. La società ha affermato di aver testato l'API degli annunci con i suoi partner da gennaio. Inoltre, Twitter sta accettando applicazioni per più aziende interessate a utilizzare l'API in futuro.
Oltre a creare una base di entrate più ampia per Twitter, il rilascio della sua API potrebbe anche portare a un afflusso di annunci sul sito e sulle app, il che preoccupa alcuni utenti. Tuttavia, Facebook ha fornito agli operatori di marketing l'accesso alle sue API per anni e non ha riportato molti effetti negativi.
Facebook ha iniziato a testare la propria API pubblicitaria nel 2009 e da allora ha permesso ai marketer di creare campagne pubblicitarie automatizzate che integrano una serie di prodotti pubblicitari diversi. Ha inoltre dato ai marketer la possibilità di creare strumenti per misurare l'impatto di determinati annunci, quando il momento migliore per pubblicare gli annunci potrebbe essere, e quali gruppi sono più idonei a targetizzare.
Nel complesso, questa è una buona notizia per gli inserzionisti, poiché avranno più opzioni per raggiungere i consumatori su Twitter e potrebbero anche risparmiare tempo nella gestione delle loro campagne pubblicitarie complessive in quanto non dovranno più gestire gli annunci di Twitter separatamente e manualmente.
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